Per affrontare un argomento di questo tipo è necessario fare una premessa iniziale: il lavoro che un calciatore svolge con la squadra del proprio Paese si concentra in dieci-dodici settimane a stagione, durante le brevi pause tra le numerose partite delle diverse competizioni nazionali ed internazionali, oltre a un lasso di tempo di poco meno di un mese in cui la Selezione prepara il campionato da affrontare, Mondiale o Europeo che sia. In un periodo così breve, spesso non viene lasciato molto spazio a ciò che uno psicologo dello sport può fare a livello mentale, proprio per queste ragioni.
In realtà invece potrebbe essere molto utile riuscire a ritagliare un piccolo spazio per fare un percorso mentale con i calciatori: sicuramente uno dei primi passi da affrontare e da sviluppare potrebbe essere quello di riuscire ad ampliare e a far emergere un senso di appartenenza ai propri colori. Si sono già viste situazioni simili a livello di club, come ad esempio il famoso coro cantato dalla squadra del Rosenborg, con la partecipazione dei propri tifosi e di tutto lo stadio, per celebrare la vittoria del campionato norvegese dopo alcuni anni di astinenza.
Il video oltre ad essere diventato virale e ad aver ricevuto milioni di visualizzazioni, ha suscitato anche diversi tentativi di imitazione, proprio per questa sua caratteristica di riuscire ad avvicinare squadra e sostenitori. Per tale motivo, sviluppare un forte senso di appartenenza alla propria Nazionale, aiuterebbe molto gli atleti a fornire prestazioni migliori sul campo, oltre a renderli consapevoli del privilegio che hanno nel rappresentare un intero Stato. Se ben gestita questa presa di coscienza potrebbe andare a motivare ulteriormente gli sportivi, soprattutto perché fornirebbe loro una ragione importante per sostenere tutti gli sforzi fisici e i sacrifici che stanno affrontando in questo periodo.
Occorre tuttavia precisare che in un torneo sportivo di così alto livello, risulta necessario considerare la questione psicologica unita alla preparazione tecnica, fisica e tattica, per avere in tal modo un quadro completo della squadra che si vuole prendere di volta in volta in considerazione. Questa doverosa introduzione è necessaria per capire bene quali siano in questo Euro 2016 le squadre che finora hanno dimostrato una maggiore solidità a livello mentale e che per questo continuando così sulla carta potrebbero arrivare lontano in questa competizione.
Se ci sono alcune partite come Svizzera – Polonia e Italia – Spagna in cui trovare un favorito è molto difficile, soprattutto per gli alti e bassi mostrati in queste due settimane da tali formazioni, ci sono invece altri incontri che sembrano essere già segnati: pare improbabile infatti che Slovacchia e Irlanda riescano a creare troppi fastidi rispettivamente ai tedeschi e ai padroni di casa francesi, entrambi ancora imbattuti.
Nessuna sconfitta per ora anche per la sorpresa Ungheria, la quale però avrà un cliente particolarmente scomodo, come il Belgio della generazione dei giovani talenti. In questo caso specifico sembra che la disfatta del debutto contro la nostra Italia, abbia fatto bene ai Diavoli Rossi, che da allora hanno ottenuto due successi. In questo caso per esempio, chi si è dimostrato più compatto a livello psicologico, visto che gli ungheresi sono riusciti ad ottenere ben 5 punti in un girone con Portogallo, Austria e Islanda? Visto che una sconfitta, se affrontata e gestita nel modo corretto, porta un valore in più alla squadra, noi diciamo il Belgio.
Altro incontro tutto da vivere sarà quello tra Inghilterra e Islanda, perché chi pensa che i Leoni avranno vita facile contro la Cenerentola del torneo con i suoi 300.000 abitanti soltanto, si sbaglia. Gli islandesi sono rimasti imbattuti come gli inglesi, ma hanno dimostrato di saper sopperire al basso tasso tecnico con tanta corsa, grinta e tenacia, mentre i britannici hanno evidenziato qualche limite nella impostazione di gioco. Favoriti gli inglesi dunque ma più per un fattore di esperienza consolidata nelle grandi competizioni internazionali, che agli islandesi invece manca davvero.
Passato un pochino in secondo piano per il percorso di una delle squadre fino a qui, ma dalle formazioni un vero “big match”, è Croazia – Portogallo. I primi sono riusciti a battere gli spagnoli, campioni in carica, e a passare meritatamente come primi del girone, mentre i lusitani hanno superato il turno, venendo ripescati come terzi del girone per il rotto della cuffia. I portoghesi hanno sicuramente molta qualità in avanti e anche una discreta esperienza internazionale, ma la brillantezza dei balcanici in questo momento unita alla loro proverbiale compattezza, sembra dare loro più chance per approdare ai quarti.
Infine ma non per ordine di importanza, quella che dal nostro punto di vista è la vera e più grande rivelazione di questi Europei, ossia il Galles. La Irlanda del Nord non sembra poter impensierire la squadra di Ramsey, Bale e compagni, che oltre ad aver disputato un ottimo girone, ora grazie agli strani accoppiamenti del tabellone sembra avere anche la strada in discesa verso una tanto inaspettata quanto realistica semifinale continentale.La sconfitta nel derby con gli inglesi sembra aver galvanizzato ancora di più i gallesi, unendo al massimo il gruppo squadra, anche se a livello tecnico forse per arrivare fino in fondo sembra possa mancare loro un centravanti di peso ed esperienza che aiuti la squadra nel momento del bisogno.
Per concludere, volendo sbilanciarsi ancora di più e basandosi solo sulla tenacia a livello mentale vista in campo, sapendo però anche che in uno sport come il calcio esistono molti fattori situazionali in grado di far cambiare le partite in favore di uno dei due contendenti, azzardiamo che le due semifinali del torneo continentale potrebbero essere Croazia – Galles e Germania – Francia. Oltre questo step è ancora più difficile riuscire a prevedere cosa potrà succedere: nonostante i “galletti” possano sembrare favoriti se non altro per il fatto che disputano ogni partita in casa propria, in realtà i tedeschi sembrano avere una compattezza di squadra unita ad una solidità del loro impianto di gioco, che pare difficile da impegnare.
Per questo motivo se proprio dovessimo scegliere un nome, diremmo (un pochino a malincuore) Germania, anche se il senso di appagamento che potrebbe derivare da un Campionato Mondiale appena vinto potrebbe cambiare le carte in tavola e le dinamiche in gioco.
Dott. Davide Ghilardi