Dalle pagine del giornale “The Indipendent” di Londra tuona la notizia che la nazionale inglese di calcio inserirà nel proprio staff diversi psicologi dello sport a tempo pieno. Ciò avverrà a causa della dèbacle sportiva rimediata agli ultimi Europei disputatisi in Francia ed essi affiancheranno lo staff e la squadra nei tornei itineranti e nelle singole partite. Questa proposta nasce dalla analisi fatta a mente fredda e serena di una scarsa prestazione prodotta dalla squadra britannica, soprattutto quando è stata sotto pressione e ha dovuto affrontare il peso di avere un pronostico nettamente a suo favore. In realtà Hodgson, allenatore della nazionale inglese da alcuni anni e referente principale della spedizione in Francia, al principio della sua avventura sulla panchina della squadra dei “Tre Leoni” nel 2014 aveva già chiamato un esperto del campo mentale nello sport, uno psichiatra come il Dr Steve Peters, che aveva già collaborato per anni con calciatori professionisti di alto livello e anche con atleti olimpici che hanno partecipato alle Olimpiadi di Londra rappresentando i colori della Gran Bretagna.
Oggi Peters è considerato, assieme ad Hodgson e al resto del suo staff, uno dei principali responsabili della disfatta inglese agli ultimi Europei, anche se a sua difesa si è reso necessario puntualizzare che egli è stato solo un membro di supporto di questo team di allenatori e preparatori, tanto che il suo contratto di collaborazione non è mai stato a tempo pieno, ma come specificato a tempo debito dallo stesso ormai ex allenatore della nazionale inglese, Peters è sempre stato considerato un collaboratore e pertanto libero di iniziare lavori anche con altri clienti. A questo proposito Martin Glenn, direttore esecutivo della Football Association inglese, ha ammesso il proprio errore, affermando che, dopo aver visto la squadra impaurita e quasi paralizzata durante la partita persa contro la nazionale islandese, ha capito di dover proporre un sostegno psicologico sportivo strutturato e a lungo termine, come è accaduto per la nazionale femminile inglese di calcio che ha raggiunto il terzo posto in Coppa del Mondo, lo scorso anno in Canada.
Glenn ha poi aggiunto: “Penso che per ottenere il successo nel calcio, è necessario essere strategicamente abili e mentalmente pronti nei momenti giusti. Questo è il settore, in termini di giocatori della nazionale, in cui ci sarebbe bisogno di un maggiore investimento di tempo. Abbiamo iniziato, ma abbiamo solo scalfito la prima parte iniziale. A tal proposito prenderemo esempio dalla squadra femminile, perchè erano una delle prime squadre di calcio di questo sesso ad andare a un torneo internazionale. Erano settime al mondo e hanno concluso il torneo al terzo posto. Sono andate in Canada con una buona squadra e con il pieno supporto di uno staff preparato, composto anche da un team di psicologi e da un vice direttore a tempo pieno. Con queste affermazioni non voglio screditare il lavoro di Peters, che è e resta chiaramente uno dei migliori nel suo campo. Onore anche a Roy per il lavoro che ha svolto, perchè sono convinto che oggi rispetto a qualche anno fa abbiamo una squadra più solida. E ‘stato un po’ un salto nel buio per noi e per lui, ma merito a lui che ha avuto il coraggio e la forza di crederci. Vorremmo comunque che la nazionale maschile inglese di calcio continuasse a svolgere un percorso di psicologia dello sport, anche in modo più intenso e strutturato. Questa per me è una questione aperta e vorrei che il prossimo allenatore della nostra Inghilterra sia portato ad aprirsi a questo tipo di idea.”
Questo rispecchia alla perfezione quelli che sono i nuovi orizzonti e le nuove applicazioni della psicologia applicate con successo al mondo dello sport. Come dice il Dott. Bargnani, stimato psicoterapeuta e psicologo sportivo di importanti realtà italiane, come la Nazionale Italiana Sevens di Rugby: “Nello sport odierno riveste grande importanza il supporto, rivolto anche alla squadra, ma soprattutto al singolo. Va bene riconoscere la grande importanza che riveste la performance e di conseguenza anche il risultato nello sport dei tempi moderni, ma ricordiamo che abbiamo a che fare con atleti, (cioè con persone e non con macchine, robot o superuomini come spesso si è portati a pensare) che sono prima ancora esseri umani e perciò hanno i loro problemi come tutti noi. Per quanto riguarda la mia esperienza, spesso mi è capitato che grazie allo svolgimento di pochi incontri di supporto alla persona (e non allo sportivo) poi anche le prestazioni in allenamento e in gara migliorassero radicalmente, magari pur senza aver mai analizzato e toccato gli aspetti prettamente sportivi. Infine, posso serenamente affermare che la psicologia nello sport di alto livello è ormai prassi, perchè la maggior parte dei contesti professionistici mondiali ha uno o più esperti del settore psicologico che preparano la testa degli atleti per un lungo periodo di tempo.”
“Purtroppo al momento in Italia questa disciplina sta facendo ancora un pochino di fatica ad affiorare, ma siamo molto fiduciosi, perchè nei contesti sportivi in cui lavoriamo da diverso tempo, stiamo ottenendo ottimi riscontri, che misuriamo attraverso la soddisfazione personale dei nostri atleti. Un ulteriore riscontro è arrivato anche dal CEO della Football Association inglese, che ha pubblicamente dichiarato di voler incrementare la mole di lavoro che verrà svolta dalla nazionale maschile di calcio con la psiologia dello sport ed è per questo motivo che ha deciso di inserire nello staff un team di psicologi che lavoreranno a tempo pieno. Questo è un grande traguardo per noi psicologi dello sport e allo stesso tempo anche un grande riconoscimento. La speranza, la volontà e la meta che ci poniamo è quella di poter arrivare a svolgere lo stesso tipo di collaborazione con la nostra nazionale italiana maschile di calcio, visto anche che una preparazione psicologica specifica su come gestire i momenti di elevata tensione, ad esempio una serie di rigori decisiva per accedere a una semifinale di un Campionato Europeo, potrebbe risultare molto utile per i nostri Azzurri. Per concludere, mi auguro che non sia necessaria una disfatta di grande portata, come quella accaduta agli inglesi in questa competizione internazionale appena terminata, per far aprire gli occhi e le menti alle persone che decidono come comporre lo staff tecnico di una nazionale, perchè una figura come lo psicologo sportivo oggi è assolutamente necessaria in uno sport praticato ad un alto livello di professionismo.”
Dott. Davide Ghilardi
Fonti: “The Indipendent UK” (online version)